La musica si scrive segnando i simboli delle note nel rigo musicale, il quale nella sua forma più estesa (per strumenti a tastiera è rappresentato dalla linea ideale del do centrale più cinque sopralinee e cinque sottolinee).
L’altezza, ovvero il punto d’intonazione, di una nota è indicata dalla sua
posizione sulle linee e negli spazi fra una linea e l’altra. È peraltro
impossibile trovar posto nel rigo per le note più acute e più gravi che
oltrepassano la sua estensione; per queste note si tracciano brevi segmenti
di linee supplementari dove occorrono. Per gli altri strumenti e per le voci
umane, i quali hanno tutti un ambito più ristretto, si usa il pentagramma
(rigo limitato a cinque linee) con un segno di chiave all’inizio, il quale indica
che una delle linee corrisponde a una data nota.
Ciò stabilisce automaticamente quali note le altre linee e i relativi spazi
devono rappresentare.
Con lo stesso principio di formazione del pentagramma a seconda del
registro che esso deve rappresentare, si ottengono i righi di baritono, mezzo-soprano e soprano. (Setticlavio.)
Il segno «8va» (ottava) è usato per evitare troppe lineette supplementari
per le note specialmente alte o basse; posto sopra una o più note in chiave
di sol indica che esse vanno eseguite un’ottava sopra a come si presentano
scritte ; posto sotto una o più note in chiave di fa indica che esse vanno
eseguite un’ottava sotto a come si presentano scritte.
Setticlavio e tastiera


Categorie:R02- Teoria musicale
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