Il libro dei quattro aforismi
Non è vero filosofo
chi commenta gli scritti,
si aggiunge
letteratura a letteratura.
Vero filosofo è
chi fa della filosofia
una testimonianza di sé,
senza artifici retorici.
Conoscere il mondo aiuta a dare
un senso alla tua fatica,
ma io aggiungo fatica a fatica.
Le cose mi sembra che si dispongano
in base a proprie leggi,
in un modo che chiamiamo naturale
e di cui è difficile scorgere
la giusta prospettiva, se non per
l’intuizione di un attimo.
Sul far della sera, di notte,
in un bordello di Istambul,
accanto a un’ ucraina entreneuse,
alle prime luci dell’alba.
Poi il sonno.
Questo attimo è il mio frutto.
Alla fine del viaggio
non saprò se sarò
arrivato da qualche parte,
ma non c’era altro modo
per raggiungere se stessi.
Non mi sembra di imparare,
tuttavia, attraverso
la molteplicità delle esperienze,
a comprendere la verità.
Ma forse servirà a capirne
gli inganni e i risvolti.
I libri contengono molte strade,
le mie strade molti libri.
Gli uni e le altre sono
mi sono ugualmente
e dolorosamente necessari.
Il mio futuro è infinito,
l’infinito mio, futuro.
Della verità dell’universo
sono in molti a predicare,
e quella dell’anima si rivela
nel mio percorso giornaliero.
Quello che non arriverai a capire
è il mistero del tempo.
Viaggia, con discernimento e molto.
Abituati ad avere contatto
con chi è diverso da te
per lingua, religione e cultura.
Così potrai conoscere l’altro che è in te.
Il mondo è un flatus,
con l’apparenza
di una grammatica.
Sappi conservare il silenzio,
sappi essere tuonante.
L’appagamento dei sensi
non produce che noia.
Offenderli, l’infelicità.
Quello che c’è in mezzo
è la spira di un serpente,
in mezzo alla quale ci si muove.
Forse non c’è un Dio,
c’è un sé,
specchio di un altro,
che è altro da me.
Coincidono.
Non tradire le tue abitudini, trascendile.
Non tradire le tue passioni, trascendile.
Non tradire il tuo ethnos, trascendilo.
Tradirò la mia storia, trascendendola.

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