
Robert Plant a Napoli
La leggenda del rock, volto dei Led Zeppelin, pioniere dell’hard rock, Robert Plant è tornato in concerto all’Arena Flegrea a 10 anni dallo show al Neapolis Rock Festival.
Alle 21 Robert Plant, icona del rock mondiale dalle vertiginose impennate vocali, è salito sul palco dell’Arena con la sua band The Sensational Space Shifters. Il concerto è stato aperto da Mike Sanchez & The Portions. Oltre tremila i biglietti venduti, ma l’arena poteva contenere il doppio degli spettatori.
Inizio travolgente con l’opening act di Mike Sanchez & The Portions (Tom Bull alla chitarra, Nick Whitfield al basso e Mark Morgan alla batteria) ed il loro scatenato ed energico blues rock, che si chiude con un irresistibile medley di Almost Grown di Chuck Berry e Tallahassee Lassie di Freddy Cannon.
Il concerto di Plant prende il via con il brano Poor Howard, e poi al terzo giro “Hey, hey mama, said the way you move, gonna make you sweat, gonna make you groove.” E’ stato Black Dog il primo classico zeppeliano a riscaldare la platea: un canto africano con Plant che imbraccia un tamburello. Brani nuovi ed echi del passato. Poi tutti con gli smarthphone in alto a registrare Whole Lotta Love e Hey! Bo Diddley. Il blues incessante è servito, come negli anni ’60 quando Plant fu scoperto da Jimmy Page che cercava un cantante per i “New Yardbirds”. Atmosfere folk per Rock and roll con Mr. Plant che batte le mani e muove il bacino: «Per come la vedo io, il rock’n’roll è musica folk».
Tanti anche i brani tratti dall’ultimo album: oltre quelli di apertura c’è spazio per Rainbow e Little Maggie, ma non manca una cover di un brano intramontabile del 1940 come Fixin’ to die, registrata da Plant nell’album Dreamland del 2002. Gran finale ancora all’insegna dei Led Zeppelin con Going to California.
A cantare, ballare e sognare, a Fuorigrotta si sono dati appuntamento fan di tutte le generazioni, dagli anni ‘50 ai giovani. Tutti pronti a salire su quella “scala per il paradiso”.

Categorie:P02- I grandi concerti
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