

Lost Orpheus
Antonio De Lisa, Saxophone
Noemi Franco, Piano
The songs are tracks of the Cd by Duo De Lisa-Franco: ‘Orphic Night’. You can hear the other tracks on the Site http://www.adelisa.it in the link ‘Orphic Night’. The meaning of ‘Orphic’ is the main characteristic of the Duo and of the band Lost Orpheus Ensemble of which the Duo belongs. Thanks for watching!
Lost Orpheus Ensemble
Site: http://www.adelisa.it
Contacts: Antonio De Lisa Cell. 333 3878854

1. Cilentum Blues
2. Orphic Blues
3. Transiti
4. Bocconiana
Sei bella, tosta e tutta in nero ora.
Al pensiero del tuo amore alla deriva
ti batte quel maledetto cuore ancora
e per ripicca ti vesti come una diva.
Metti insieme a caso happy hour
e ormoni col sapore dei soldoni
ma sembri molto giù in questo tour,
anche tutta “discoteche e Bocconi”.
Chorus
Mentre citi l’economia di mercato
e ti chiedi “l’amore che cos’è?”
versi lacrime di dolore insensato
ma è quell’amore che ora non c’è.
T’ho visto a lezione piegata e mesta
sullo smart del tuo amore andato a male,
una selfie strappata in una patetica festa
fatta durante le vacanze di Natale.
Hai troncato la tua adolescenza
e ora che da lontano guardi i messaggi
a novecento chilometri di distanza
capisci cos’è la visione dei miraggi.
Chorus
Mentre citi l’economia di mercato
e ti chiedi “l’amore che cos’è?”
versi lacrime di dolore insensato
ma è quell’amore che ora non c’è.
Ora sei sola nei tuoi vestiti a tiro,
studi in una città molto molto su
-anche se c’è qualcuno che ti prende in giro –
ma ormai non ci credi nemmeno tu.
Chorus
Mentre citi l’economia di mercato
e ti chiedi “l’amore che cos’è?”
versi lacrime di dolore insensato
ma è quell’amore che ora non c’è.
5. Night Trip
6. Bambini soldato
Se trecentomila vi sembran poco
considerate che sono minori
e se per i capi è altissima la posta,
per i bambini soldato sembra un gioco.
Oggi un bambino di 10 anni può usare
un AK-47 come un adulto,
visto che è un’arma automatica e leggera
e come un adulto sparare e ammazzare.
Più docili all’indottrinamento,
i ragazzi non chiedono compenso
e più facilmente di un adulto
scivolano in un gioco violento.
Affrontano il pericolo con incoscienza
totale, attraversando campi minati
o intrufolandosi nei territori nemici
con la spavalderia dell’adolescenza.
Ma gioco non è, se e quando tornano a casa,
malati, depressi, imbottiti di farmaci,
con ricordi atroci e micidiali incubi.
Dell’infanzia hanno fatto tabula rasa.
7. Bataclan
La ragazza che fugge spaventata
gli sembra una lontana conoscenza
sui marciapiedi di un vecchio ponte
nel pieno centro di Parigi.
Le immagini sono scure e confuse,
a tratti sembra un uccello in volo
e qualcuno dietro lo sta strattonando
tirandogli violentemente
un lembo della giacca bagnata,
da cui cade il portafoglio
con una carta di riconoscimento,
ma quella carta non gli appartiene.
Piove a dirotto, sente l’acqua
che gli sale su per le ginocchia
nel crepitio degli Ak 47
che falciano la gente per strada.
8. Sabato sera
Grazie, fra’, te lo voglio dire sei un vero amico
se non era per te ieri sera in quel vico
io ci restavo secco e me ne andavo al creatore
‘mbriaco da fare schifo e senza un minimo di pudore
quella cazzo di figliola mi ha mandato in pappa il cervello
diceva che mi amava, fra’, ma erano solo parole, ero il suo zimbello
e l’ho scoperta che pomiciava con un truzzo che faceva schifo a guardarlo
tatuato sul collo peloso palestrato ‘mbrillantinato con la musica a palla
che usciva dalla sua miserabile biposto abartizzata
con una doppia fila di luci di posizione e la marmitta truccata
che schifo, fra’, mi è venuto da vomitare
la mia ragazza con quel truzzo, fra’, uno schifo, puah,
ho pensato mo’ lo incasino di pugni e lo mando al creatore
gli faccio vedere chi sono io che ho fatto rugby e lotta grecoromana
ma poi ho pensato se lo merita quella puttana?
No, fra’, non se lo meritava, noi a menarci e lei a sghignazzare
faceva la pupattola e io che credevo ai suoi sentimenti
ero distrutto, ‘fra, te lo posso dire a te che mi capisci
non ci ho mai saputo fare in queste cose
volevo sbattere la testa a qualche spigolo
ma non per niente, solo perché ero stato tanto stupido
ero io che mi facevo pena, fra’, un pugno nello stomaco
che stronzo che sono, fra’, e ora non so più che fare
tira fuori la moto fra’ che ce ne andiamo da questa città di merda
lontani da questa merda.
—
Raga’, io lo odio il sabato sera,
a farsi pe’ strada come stronzi in galera
raga’ io lo odio il sabato sera
stravaccato in quel lounge bar luccicoso
a fare il filo come ‘no stupido alla cassiera
che a tutto pensa tranne che a dare retta a un perditempo
ma è la noia, raga’, i soliti discorsi, le cazzate
le vomitate nei vicoli e poi ricominciare
tre drinchi e ancora a ciondolare nello struscio
per incontrare magari qualcuna che ci sta bene o male
ma quelle manco per niente, tutte imbrillantate
ma è solo per farsi vedere eleganti e seduttive
poi vanno a casa dal paparino arrogante
e non pensano agli sfigati arrapati
e noi a sbattere la testa e a parlare di calcio e scommesse
raga’, che squallore il sabato sera
poi magari qualcuno ha voglia di fare a mazzate
e allora ti sfoghi dai qualche cazzotto e sai come fare
e più sei sfigato e più ci dai dentro contro questo mondo di merda
con la faccia di quel tamarro che t’ha dato un calcio nelle palle
e fortunato se riporta a casa qualche osso intatto
e poi ricominci come niente a bere e a fumare
e come ultimo sfregio sbatti la bottiglia sul muro della chiesa
tanto sono tutti stronzi e non me ne frega niente.
9. Tè & Follia
10. Cosmogramma
11. Simil Rave
Mi sono innamorato di te
in una nottata simil-rave
e ora sono pieno di perché.
La musica urlava nel sudore
come il sangue nelle orecchie
al tonfo pulsante del cuore.
Chorus
Mondo Di Merda, Amami,
come t’ho amato io
in quella notte in cui
mi sono sentito dio.
Mi sentivo libero e senza peso
luminoso come una meteora,
senza l’ansia maledetta, disteso.
Non so se succederà ancora
ora che ci sei tu qui con me,
ora qui con me, come allora.
Chorus
Mondo Di Merda, Amami,
come t’ho amato io,
solo in quella notte,
poco prima dell’addio.
12. Shiva’s Rite
13. Rouge (Studio Live)
Tutti i testi sono di Antonio De Lisa



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