
“Il duo De Lisa-Franco, sassofono e pianoforte, – si legge nel sito del gruppo (www.adelisa.it)- è parte del Lost Orpheus Ensemble e ne riflette lo stile. Il duo propone un repertorio vasto e sfaccettato, in ambito moderno e contemporaneo. La versatilità musicale che contraddistingue il duo gli permette di spaziare su un fronte molto ampio, sia di musica scritta che improvvisata”. Questo è quanto dicono loro, ma vediamo di accertarne la consistenza musicale.
Al primo ascolto dell’Album “Orphic Blues”, che presto diventerà un CD, si può restare un po’ sorpresi, per non dire sconcertati. Non si riesce a definirne il genere. Che musica è questa: rock, blues, una combinazione di queste due, indie? Ma poi a risentire qui e là qualche brano, la musica del Duo De Lisa-Franco comincia a entrare nel cuore e non sembra necessario definirla con un’etichetta, basta quella di musica del XXI secolo.
Ad entrare nel cuore, appunto, ci pensa il sax profondo di “Cilentum Blues”, ma è con “Orphic Blues” che si entra veramente in argomento. “Orphic Blues”, come è scritto nelle note del gruppo, è basata su una sequenza di note elaborata in base alla serie matematica di Fibonacci. Bisogna proprio dire che l’effetto è strabiliante. In questo brano si comprende il significato della parola “orphic” del titolo dell’album. “Orfica” nel senso di un esoterismo matematico dagli esiti sonori struggenti.
Con “Transiti” si cambia registro, con una frase ripetuta all’infinito: “Of tears”, che produce un effetto straniante. “Bocconiana” è una canzone di satira sociale, che prende in giro alcuni miti delle ultime generazioni, con risvolti non esenti da una certa tendenza melodica, che è evidente nella musica del Duo, specie nelle canzoni. La melodia delle canzoni del gruppo infatti scorre fluida e piacevole. “Night Trip” ha di nuovo sonorità cosmiche, mentre “Bambini soldato” affonda l’ascoltatore nel crepitio delle armi automatiche delle guerre contemporanee. “Bataclan” è ancora giocata su un clima cupo e angoscioso. La tensione continua con “Sabato sera”, un rap un po’ insolito ma suggestivo e si attenua e si distende in “Tè & Follia”.
Con “Cosmogramma” torniamo in una dimensione cosmica, mentre “Simil Rave”– forse il pezzo più crudo e violento dell’Album – esprime con una forza insolita certe angosce della società contemporanea. Il ritornello dice:
Mondo Di Merda, Amami,
come t’ho amato io
in quella notte in cui
mi sono sentito dio.
Le iniziali di “Mondo di Merda, Amami”, in maiuscolo danno la sigla MDMA, che è il nome dell’Ecstasy. Questo è solo un degli esempi di simbolismi ed enigmi sparsi a piene manei nei testi e nei suoni di “Orphic Blues”.
“Shiva’s Night” rievoca viaggi nell’Asia centro-meridionale e suggestioni mitologiche, arricchite dai suoni sintetici elaborati dal gruppo. Il richiamo alla Danza di Shiva è insieme chiaro e suggestivo. “Rouge (Studio Live)” vuole essere una scanzonata passerella nel puro piacere di suonare.
La musica dei pezzi è per lo più scritta, ma non n mancano esempi di pura improvvisazione, in cui si nota l’invidiabile e profonda intesa dei due musicisti, abili nel passare da un registro all’altro.
Se si esclude il contributo della cantante Daniela Moles in due canzoni, a imbandire questa sontuosa tavola sonora sono solo in due, Antonio De Lisa, compositore e strumentista di lunga esperienza, al sax e la giovanissima Noemi Franco alle tastiere. Questi sono i loro strumenti principali, ma non disdegnano di imbracciare anche percussioni e bassi elettrici, senza parlare dell’arguta sperimentazione di suoni sintetici. Insomma, un duo di polistrumentisti che si sono ripromessi una sola cosa: non suonare niente che non sia di loro invenzione. Anche quando elaborano suoni preesistenti, lo fanno con la consapevolezza evidente di inserirli in qualcosa di definito. Questo duo di musicisti si è avviato sulla strada di un rock orfico insieme accattivante e profondo.
Marco Sirti

Categorie:B07- Rassegna Stampa, S00- [RHYTHMELOS, UNA TEORIA COMPOSITIVA], S03- Il Rock orfico dei Lost Orpheus
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